Ed eccoci arrivati a un altro argomento di discussione nel quale i pareri si dividono tra scettici ed entusiasti: l’utilizzo dei bastoncini nelle escursioni o in gara.

Alcuni li giudicano inutili, scomodi, innaturali. Altri, fra i quali il sottoscritto, indispensabili e, in certi frangenti, irrinunciabili. Una regola universale non esiste: chi ritiene di continuare a non utilizzarli, lo può tranquillamente fare.

I bastoni, per aiutarsi nelle lunghe marce in montagna (e non solo) sono usati fin dall’antichità. E anche adesso i motivi per usarli nelle attività outdoor sono più di uno.

Provo a sintetizzarne alcuni che mi sembrano importanti.

  • Scaricano lo sforzo sulle articolazioni

In particolare le ginocchia; sia in salita, quando si può far leva con le braccia per superare qualche dislivello, che in discesa, quando possono ridurre il carico sulle gambe evitando di infiammare i tendini delle ginocchia. Aiutano a scaricare fino al 30% del peso: in questo modo io che peso oltre 82 kg (non sono propriamente un “peso piuma”), utilizzando i bastoncini sgravo le ginocchia di circa 25 Kg di peso.

  • Migliorano l’equilibrio

Parafrasando una celebre pubblicità di qualche anno fa con testimonial Carl Lewis, potremmo dire anche per le attività outdoor che: “la potenza è nulla senza il controllo”. E in molte situazioni più appoggi sono meglio di due. Su questo, credo, possiamo essere tutti d’accordo. Ciò è vero solo ed esclusivamente se i bastoni sono utilizzati in coppia (come dovrebbero SEMPRE essere utilizzati), perché l’uso di un solo bastone rende la camminata asimmetrica provocando numerose torsioni del busto che, alla fine della nostra fatica, si faranno sentire.

  • Regolano la postura

Se usati correttamente, muovendo contemporaneamente braccia e gambe in modo alternato, si ottiene una camminata più fluida e scorrevole e un aumento della frequenza dei passi. Si avrà così una positiva influenza sulla postura che sarà più eretta, più corretta e meno dispendiosa in termini di fatica. Perciò si sentirà meno la stanchezza. E pure schiena e spalle, alla fine dell’impegno ringrazieranno.

  • Migliorano la respirazione

Il loro utilizzo durante la camminata favorisce l’apertura della cassa toracica permettendo di respirare a pieni polmoni. Tutto ciò porta a una migliore ossigenazione del sangue e di conseguenza meno affaticamento e più efficienza.

  • Sono uno strumento di emergenza

Per sondare il fondo di un ruscello o tastare sotto il fogliame; ma anche come appiglio per aiutare qualcuno a sollevarsi da terra e mille altri usi.

L’unica controindicazione all’uso dei bastoncini si ha quando “dobbiamo avere” le mani libere: su terreno particolarmente impervio oppure nel caso di brevi passaggi su rocce, magari un po’ esposti, possono essere di intralcio se non addirittura pericolosi. Se il tratto dove abbiamo bisogno di avere le mani libere è lungo o richiede un surplus di attenzione (e i bastoncini potrebbero essere motivo di distrazione) conviene chiudere i bastoncini e riporli nello zaino (all’interno o all’esterno) con le punte rivolte verso il basso e, possibilmente, coperte dai gommini.

Adesso che siamo convinti che è bene usarli, quali scegliere?

Il mercato offre modelli diversi per materiali e caratteristiche costruttive e perciò non ve ne indico uno in particolare. Provo a dirvi quali sono gli elementi distintivi di quelli che utilizzo io.

Anzitutto sono da escursionismo e realizzati in alluminio. Quelli “fighi” in carbonio sono leggerissimi, ma più fragili nel caso ci si cada bruscamente sopra (a me è successo l’anno scorso in una discesa ripida con terreno viscido) e costano di più.

Sono telescopici, a tre segmenti incastrabili tra loro; sono comodi perché facilmente smontabili e inseribili nello zaino. Hanno un giusto compromesso tra leggerezza e robustezza. L’impugnatura è in schiuma, che garantisce una buona presa (io per evitare problemi di sudorazione e rischio di vesciche, utilizzo un paio di guantini da ciclista) ed è di tipo lungo: consente di adattarsi al meglio alla variabilità del pendio. La punta è in tungsteno e si è rivelata molto resistente.

Dopo aver frequentato un corso di Nordic Walking (NW), ho acquistato un paio di bastoncini specifici per questa disciplina. Eh già: sono diversi da quelli per escursionismo o trail running. La differenza più evidente sta nel lacciolo: quello del bastoncino da NW ha sempre un “sinistro” e un “destro” e lo si può staccare facilmente dall’impugnatura tramite un sistema di gancio rapido tutte le volte che servono le mani libere. Ha una forma simile a un guantino, e permette di avere sempre ben saldo al polso il bastoncino e di riprenderlo velocemente dopo ogni fase di spinta. I bastoncini da NW disponibili sul mercato sono tanti e con caratteristiche e prezzo differenti: telescopici o ad asta fissa, in carbonio o in alluminio. Anche se la mia tecnica lascia molto a desiderare, li uso quando mi alleno su terreno pianeggiante a fondo naturale o al massimo in salite leggere (con pendenze non superiori all’8%).

Ne ho provato le caratteristiche a margine di una gara di trail, così adesso sono tentato dall’acquisto di un paio di bastoncini curvi…